Dopo
un colloquio con una azienda di marketing mi hanno chiesto di tornare
il giorno dopo, per una giornata con altri candidati, per la
selezione, senza spiegarmi come si sarebbe svolta l'intera giornata
... e mi sono ritrovata a mia insaputa a fare il porta a porta per il
"servizio elettrico" a Rodì Milici e poi a Barcellona PG
...
Ho
esposto la mia perplessità alla mia responsabile, ma quando tu dici
che sei stata presa in giro, che non è il lavoro che cerchi, che non
ti nobilita per niente questo lavoro assurdo, ti riempiono la testa
con avanzamento di carriera, contratto indeterminato, tanti soldi se
accetti di sacrificarti e lavorare bene, ma prima devi fare quel tipo
di lavoro, che detto fra noi è il lavoro sporco... se avessi potuto
sarei scappata volentieri, fortuna volle che il mio cellulare prima
non prendesse poi si scaricasse del tutto... una delle esperienze più
umilianti della mia vita, non tanto per gli insulti della gente, in
molti casi esasperata, ma per l'invadenza con cui si entra in casa
della gente e si ruba la fiducia. Alcune delle persone che ti aprono
la porta sono anziani o gente che ha problemi importanti, gente
semplice ed ospitale, ...se poi sei troppo anziana fanno chiamare i
figli o chi per loro... perché per loro "etica" non
possono firmare contratti con persone che superano i 75 anni...
Le
persone che lavorano per questa agenzia sono pompati da una fame di
successo, hanno completamente perso la realtà delle cose. Molti dei
ragazzi che accettano sono persone che hanno veramente bisogno di
lavorare e quindi provano... loro hanno tutto il mio rispetto...
Anche
io ci stavo cadendo non lo nego. Non me ne vergogno.
La
mia responsabile, alla quale io non ho negato il mio pensiero da
subito, mi parlava di sogni
che diventano utopia
in confronto ai guadagni concreti, io ho sentito una stretta al
cuore, una frase mi rimbombava nella testa una frase che non vi sarà
nuova nemmeno a voi che leggete "Non fatevi rubare i sogni",
poi ho pensato ai miei problemi, ho avuto tanta voglia di piangere.
Quando
potevo rinunciare al test finale, non l'ho fatto e mi sono messa alla
prova, ma con quel foglio davanti avevo tanta voglia di scappare,
continuavo a tremare e ripetermi che io li non centravo nulla, -che
cazzo ci faccio ancora qui? - ...
"mi
dispiace non è idonea" (il tizio visibilmente più infastidito
di me! mmah) è stata la frase più bella della giornata... una
liberazione...
io
non sono idonea a vendermi!
Ho
pianto di liberazione e di amarezza per loro.
Mi
sentivo violentata nell'anima.
Posso
rinunciare ancora a tante cose, a vestiti, iphon, fotocamera nuova,
persino ai viaggi, ma la mia onesta che è l'unica cosa di cui ancora
posso andare fiera, quella non me la toglieranno, ho avuto paura di
quel viscidume ,forse non sono ancora abbastanza disperata. Grazie a
Dio, vi racconto questa storia...rimanendo fedele a me stessa!
Elena
ps.
ho omesso tante cose per rispetto di TUTTE le persone coinvolte!
Cavolo!!!! Bisogna condividere Lele!!!
RispondiEliminaGrande!!!!
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