domenica 7 aprile 2013

CERCO LAVORO MA NON SONO IN VENDITA!



Dopo un colloquio con una azienda di marketing mi hanno chiesto di tornare il giorno dopo, per una giornata con altri candidati, per la selezione, senza spiegarmi come si sarebbe svolta l'intera giornata ... e mi sono ritrovata a mia insaputa a fare il porta a porta per il "servizio elettrico" a Rodì Milici e poi a Barcellona PG ...

Ho esposto la mia perplessità alla mia responsabile, ma quando tu dici che sei stata presa in giro, che non è il lavoro che cerchi, che non ti nobilita per niente questo lavoro assurdo, ti riempiono la testa con avanzamento di carriera, contratto indeterminato, tanti soldi se accetti di sacrificarti e lavorare bene, ma prima devi fare quel tipo di lavoro, che detto fra noi è il lavoro sporco... se avessi potuto sarei scappata volentieri, fortuna volle che il mio cellulare prima non prendesse poi si scaricasse del tutto... una delle esperienze più umilianti della mia vita, non tanto per gli insulti della gente, in molti casi esasperata, ma per l'invadenza con cui si entra in casa della gente e si ruba la fiducia. Alcune delle persone che ti aprono la porta sono anziani o gente che ha problemi importanti, gente semplice ed ospitale, ...se poi sei troppo anziana fanno chiamare i figli o chi per loro... perché per loro "etica" non possono firmare contratti con persone che superano i 75 anni...
Le persone che lavorano per questa agenzia sono pompati da una fame di successo, hanno completamente perso la realtà delle cose. Molti dei ragazzi che accettano sono persone che hanno veramente bisogno di lavorare e quindi provano... loro hanno tutto il mio rispetto...
Anche io ci stavo cadendo non lo nego. Non me ne vergogno.
La mia responsabile, alla quale io non ho negato il mio pensiero da subito, mi parlava di sogni che diventano utopia in confronto ai guadagni concreti, io ho sentito una stretta al cuore, una frase mi rimbombava nella testa una frase che non vi sarà nuova nemmeno a voi che leggete "Non fatevi rubare i sogni", poi ho pensato ai miei problemi, ho avuto tanta voglia di piangere.
Quando potevo rinunciare al test finale, non l'ho fatto e mi sono messa alla prova, ma con quel foglio davanti avevo tanta voglia di scappare, continuavo a tremare e ripetermi che io li non centravo nulla, -che cazzo ci faccio ancora qui? - ...
"mi dispiace non è idonea" (il tizio visibilmente più infastidito di me! mmah) è stata la frase più bella della giornata... una liberazione...
io non sono idonea a vendermi!

Ho pianto di liberazione e di amarezza per loro.
Mi sentivo violentata nell'anima.


Posso rinunciare ancora a tante cose, a vestiti, iphon, fotocamera nuova, persino ai viaggi, ma la mia onesta che è l'unica cosa di cui ancora posso andare fiera, quella non me la toglieranno, ho avuto paura di quel viscidume ,forse non sono ancora abbastanza disperata. Grazie a Dio, vi racconto questa storia...rimanendo fedele a me stessa!
Elena


ps. ho omesso tante cose per rispetto di TUTTE le persone coinvolte!




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