Come si fa quando desideri talmente
qualcosa da perdere interesse per tutto il resto? Come si fa quando
cerchi una valvola di sfogo e le uniche cose che ti restituirebbero
la serenità interiore sono così complicato da conquistare?
Come vedere la luce in un giorno di
pioggia ... non è esattamente accendere una lampadina.
Diventare un prodotto artificiale e
sintetico non è quello a cui aspiro.
Non sempre la terapia del sorriso mi
rende le cose facili.
Tendo ad accumulare solo le mie ansie
ed invece di trovare una valvola di sfogo mi rendo apatica e tutt'ad
un tratto irascibile.
Non riuscire nemmeno a chiedere ...scusa,
perché so bene che a quelle parole seguirebbe un introspezione a cui
adesso fuggo miseramente...
Quello che mi basterebbe sono tutte
cose che adesso mi sfuggono.
Mi sfugge il tempo, la libertà,
qualche buona combinazione favorevole, qualcosa di me che ancora non
so decifrare...
Il sole, la primavera, un picnic tra
le margherite, il profumo del mare.
Un'abbraccio lungo una notte.
Una chiesa accogliente dove cantare
inni gioiosi.
Sono queste le cose che mi danno la
pace.
Sono semplicemente queste le cose così
lontane.
Combatterò cercherò di non fermarmi
abbastanza per accorgermi di tutto quello che mi manca.
Non voglio nemmeno accontentarmi di questo stato d'animo, che di anima ha poco.
Fino a quel giorno dove il silenzio non
mi farà più paura.
Ecco cosa farò, deciderò un giorno.
Nessuno mi dovrà toccare quel giorno.
Quel giorno sarà un giorno di
primavera anche se non ci sarà il sole.
Ci sarà la mia macchina fotografica
Il mare, la campagna e il profumo
dell'erba umida.
Ci sarà un sorriso rilassato accanto
al mio e i suoi baci.
Ci saranno i rintocchi di una campana.
Poi ritornerò ai miei giorni e sarò
di nuovo me.
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